12 Novembre – 17 Dicembre 2016 evento spazioD: Luce Delhove “Lo Scudo del cavaliere”

 

Dal 12 Novembre al 17 Dicembre nella galleria spazioD si terrà la personale dal titolo “Lo scudo del Cavaliere” dell’artista belga Luce Delhove: verranno esposte gioielli-sculture, sculture e opere in carta e struttura tessile.

Per chi avesse letto il racconto di Kafka  “Il cavaliere del secchio” sarà più facile capire non solo il titolo, ma soprattutto lo spunto creativo che ha ispirato l’artista Luce Delhove. Infatti in questo racconto, giocato sulla metafora e scritto  in una scarna ed essenziale prosa, si raccolgono i ricordi di infanzia dell’artista e gli spunti che hanno ispirato gran parte della sua produzione artistica.

Luce Delhove nasce in Belgio, trascorre l’infanzia in Congo e quindi si trasferisce in Italia dove completa la sua formazione artistica fra il politecnico di Design di Milano (dove conosce Bruno Munari ) e l’Istituto Nazionale di Grafica a Roma.

Designer, maestra nell’incisione, pittrice e scultrice, oggi Luce vive e lavora fra Roma e Milano ed è tuttora titolare della cattedra di grafica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.

Fin dal 1979, si occupa d’incisione, approfondendone le conoscenze dei linguaggi e delle tecniche e dal 1998 inizia a sperimentare nuovi materiali per le grafiche e a realizzare sculture con carte stampate, cellulosa, ferro e materiale tessile realizzando opere tipiche della Fiber Art.

Delhove partecipa a numerose collettive e organizza svariate mostre personali sia in Italia che all’estero e, dopo uno stage di lavorazione e sperimentazione dell’ardesia in Valle Argentina (Imperia), dal 2001 si dedica alla realizzazione di gioielli.

L’originaria formazione legata all’arte dell’incisione è alla base di tutto il lavoro dell’artista: percezione, esperienza e consapevolezza della memoria, volontà cognitiva e tensione costruttiva. La ricerca sulla luce, che inizialmente era limitata allo spazio bidimensionale dell’incisione, del disegno e della pittura, si espande ora nello spazio tridimensionale della scultura, nell’installazione e nei gioielli d’artista, testimoni di una grande abilità tecnica dove l’influenza del design si fonde con la ricerca artistica.

Delhove è superba interprete dell’incisione e si muove con energica forza sperimentale spaziando dal bulino multiplo al trapano, dalla rotella su rame all’acquatinta, dalla xilografia giapponese alla calcografia e, andando oltre la carta, si fa oggetto tridimensionale carico di forza evocativa e simbolica. Le sculture non sono solo di metallo, ma di una struttura tessile con aggiunta di cellulosa e pigmento, perché la carta anche è la passione di un incisore.

I gioielli della Delhove sono sculture da indossare: ciondoli, bracciali sfarzosi, anelli, esuberanti orecchini recano testimonianze di una esperienza e di una poetica che nell’incisione ha riconosciuto una pratica d’indagine e di invenzione plastica. Nei suoi gioielli-scultura si ritrova lo stesso processo di addizione e sottrazione, di chiaro e scuro che caratterizzano le incisioni. Il contrasto luce-ombra/pieno-vuoto diventa volumetrico: sono gioielli che non solo arricchiscono il corpo, ma che hanno una forte tensione verso lo spazio che avvolge il corpo stesso. Modulano la luce grazie ai segni, alle asperità della materia e conquistano lo spazio imponendosi come presenza forte e significante. L’idea del vuoto e del pieno, dell’alto e del basso, del freddo e del caldo, del bianco e del nero: tutti elementi che si ritrovano nel testo del racconto di Kafka e che sono strettamente connessi al  lavoro della Delhove

La mostra del 12 Novembre offre allo spettatore l’opportunità di ritrovare tutti questi aspetti.

Durante il vernissage del 12 Novembre sfilata dei gioielli dell’artista e lettura recitata del racconto “Il cavaliere del secchio” di Franz Kafka.